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RACCONTI
(IN)VISIBILI
RACCONTI (IN)VISIBILI è un progetto inedito volto a diffondere nel mondo la realtà delle feste tradizionali e popolari della penisola italiana, raccontando oltreconfine le mille sfumature dell'espressività e della creatività dei suoi abitanti, attraverso oggetti tradizionali, immagini e video-narrazioni immersive che dialogano con le opere di 16 artisti italiani contemporanei, la cui carriera da sempre si ispira alle nostre tradizioni, invitando a riflettere sul ruolo della tradizione popolare nell'Italia contemporanea.
CHI SIAMO
Leandro Ventura
Direttore
Istituto Centrale
per il Patrimonio Immateriale
Istituto Centrale
per il Patrimonio Immateriale
Stefania Baldinotti
Vice Direttrice
Istituto Centrale
per il Patrimonio Immateriale
Istituto Centrale
per il Patrimonio Immateriale
Patrizia Nardi
Responsabile tecnico-scientifico progetti UNESCO per la Rete delle Grandi Macchine a Spalla Italiane
Francesco De Melis
Compositore e
antropologo-cineasta
"Una tensione crescente, che marcia nel ritmo verso il parossismo, eppure esprime una forza positiva e perfino «creatrice». Questo è il miracolo di «commozione» che riescono a cogliere e porgere i film di Francesco De Melis, girati con quel suo linguaggio che è una sorta di corpo a corpo con le più profonde manifestazioni popolari di tradizione del nostro paese". (Gianfranco Capitta)
Francesco De Melis è un video-artista, antropologo, e compositore italiano. Formatosi alla scuola di Diego Carpitella, ha effettuato ricerche sulla musica di tradizione orale e l'iconografia musicale, specializzandosi sulla teoria e la prassi del rilevamento audiovisivo in campo antropologico ed etnomusicologico. Ha firmato la regia di molti film scientifici sulle musiche folkloriche e le danze tradizionali in Italia e promosso il restauro di diversi classici del nostro cinema etnografico, tra cui Meloterapia del Tarantismo, Is Launeddas e Cinesica 1-Barbagia di Diego Carpitella. Ha diretto, insieme a Federico De Melis, il film Laguna, evento speciale al Festival del Cinema di Venezia, e realizzato il documentario etnografico I Cieli e la Terra, una video-ricognizione sulla musica paraliturgica e la devozione popolare nel Lazio. Ha ideato e firmato il progetto visivo del Museo Etnografico della Provincia di Belluno (frutto delle ricerche sul campo condotte insieme alla demologa-favolista Daniela Perco), per il cui allestimento ha realizzato le cronofotografie e i filmati antropologici. Ha scritto la Partitura Adriatica, colonna sonora del Museo della Civiltà Marinara delle Marche, alla cui realizzazione ha partecipato sia come contributo di idee, che come regia dei video antropologici e direzione dei rilevamenti cronofotografici (sulle tecniche lavorative tradizionali). Ha composto numerose musiche di scena per il teatro di Montherlant, Pasolini, Yourcenar, Amièl, Scarpetta, Copi, Ruccello, Molière, Celestini, Petito, Shakespeare, De Filippo, Viviani, Feydeau, Austen, Williams e Patroni-Griffi, divenendo il musicista della compagnia di Arturo Cirillo. Per L'avaro di Molière, Francesco De Melis ha vinto il Premio Nike per la migliore musica teatrale in Italia nel 2011. Suo è il testo lirico della cantata mistica “in tre navate” Vuoto d’Anima Piena, musicata da Ennio Morricone per il millenario della cattedrale di Sarsina, diretta da Antonio Pappano ed eseguita dall’orchestra e coro di Santa Cecilia. Francesco De Melis ha anche composto e orchestrato una serie di partiture per la danza contemporanea, coreografate da Adriana Borriello, tra cui Tammorra, Kyrie, e Chi è devoto, una produzione della Biennale di Venezia. Ha diretto A memoria d'uomo, il film sul Museo Nazionale delle Arti e Tradizioni Popolari e realizzato, insieme a Federico De Melis, il documentario Giovan Battista Spinelli con la partecipazione dello storico dell'arte Ferdinando Bologna, e il video d'arte contemporanea Passo in maschera, prodotto dal MART, sulla performance di Luigi Ontani nel Parco dei Mostri a Bomarzo. Nel campo della produzione discografica ha ideato e prodotto l'album "Focus", per la Universal (Olanda), CD in cui la cantante Dulce Pontes interpreta le colonne sonore di Ennio Morricone insieme a una serie di nuove composizioni scritte dal maestro sempre su testi di Francesco De Melis. Sull'opera di Morricone, De Melis ha realizzato il film sperimentale "Il cinema che suona", per la Virgin Vision di Londra, e il video-ritratto "Note sulla mia musica per film". Ha diretto il film di ricerca sulla Rete delle Grandi Macchine a Spalla Italiane, divenuta Patrimonio dell'Umanità: l'opera, dal titolo Un patrimonio sulle spalle, è stata anch'essa presentata al Festival del Cinema di Venezia, nell'ambito del Padiglione Italia. Questo lavoro, proiettato anche a Roma, presso la Galleria Nazionale d'Arte Moderna, nell'ambito dell'iniziativa Il mondo in-fine, è poi divenuto un affresco digitale per la volta della ex-chiesa di San Sisto a Milano, oggi studio-museo Francesco Messina, in occasione della mostra promossa dal Comune di Milano dal titolo Con Straordinario Trasporto, sulle feste tradizionali e i trasporti rituali. Francesco De Melis è l'autore di Prodigio in slow motion (una ricerca antropologica e cinematografica sulla Corsa dei Ceri a Gubbio) e delle opere video e dei film sperimentali fruibili all'interno delle "camere oscure" ideate per l'esposizione Racconti (in)visibili, sul patrimonio immateriale italiano e l'arte contemporanea, la mostra immersiva promossa dal MiBACT per la diffusione della cultura italiana all'estero, in Europa Orientale e in America Latina.
Dei suoi testi audiovisivi Francesco De Melis cura la fotografia, compone la musica, esegue il montaggio e firma la regia. Il film viene girato in prima persona con la speciale tecnica della camera a mano, che implica una danza del corpo dell’operatore. Tale flusso visivo si sincronizza alla colonna sonora che spesso nasce prima di dare inizio alle riprese. Dal video d'arte al video musicale, all’installazione, al documentario, Francesco De Melis crea ogni tipo di testo visivo e sonoro giovandosi di questa personale modalità di formalizzazione.
antropologo-cineasta
"Una tensione crescente, che marcia nel ritmo verso il parossismo, eppure esprime una forza positiva e perfino «creatrice». Questo è il miracolo di «commozione» che riescono a cogliere e porgere i film di Francesco De Melis, girati con quel suo linguaggio che è una sorta di corpo a corpo con le più profonde manifestazioni popolari di tradizione del nostro paese". (Gianfranco Capitta)
Francesco De Melis è un video-artista, antropologo, e compositore italiano. Formatosi alla scuola di Diego Carpitella, ha effettuato ricerche sulla musica di tradizione orale e l'iconografia musicale, specializzandosi sulla teoria e la prassi del rilevamento audiovisivo in campo antropologico ed etnomusicologico. Ha firmato la regia di molti film scientifici sulle musiche folkloriche e le danze tradizionali in Italia e promosso il restauro di diversi classici del nostro cinema etnografico, tra cui Meloterapia del Tarantismo, Is Launeddas e Cinesica 1-Barbagia di Diego Carpitella. Ha diretto, insieme a Federico De Melis, il film Laguna, evento speciale al Festival del Cinema di Venezia, e realizzato il documentario etnografico I Cieli e la Terra, una video-ricognizione sulla musica paraliturgica e la devozione popolare nel Lazio. Ha ideato e firmato il progetto visivo del Museo Etnografico della Provincia di Belluno (frutto delle ricerche sul campo condotte insieme alla demologa-favolista Daniela Perco), per il cui allestimento ha realizzato le cronofotografie e i filmati antropologici. Ha scritto la Partitura Adriatica, colonna sonora del Museo della Civiltà Marinara delle Marche, alla cui realizzazione ha partecipato sia come contributo di idee, che come regia dei video antropologici e direzione dei rilevamenti cronofotografici (sulle tecniche lavorative tradizionali). Ha composto numerose musiche di scena per il teatro di Montherlant, Pasolini, Yourcenar, Amièl, Scarpetta, Copi, Ruccello, Molière, Celestini, Petito, Shakespeare, De Filippo, Viviani, Feydeau, Austen, Williams e Patroni-Griffi, divenendo il musicista della compagnia di Arturo Cirillo. Per L'avaro di Molière, Francesco De Melis ha vinto il Premio Nike per la migliore musica teatrale in Italia nel 2011. Suo è il testo lirico della cantata mistica “in tre navate” Vuoto d’Anima Piena, musicata da Ennio Morricone per il millenario della cattedrale di Sarsina, diretta da Antonio Pappano ed eseguita dall’orchestra e coro di Santa Cecilia. Francesco De Melis ha anche composto e orchestrato una serie di partiture per la danza contemporanea, coreografate da Adriana Borriello, tra cui Tammorra, Kyrie, e Chi è devoto, una produzione della Biennale di Venezia. Ha diretto A memoria d'uomo, il film sul Museo Nazionale delle Arti e Tradizioni Popolari e realizzato, insieme a Federico De Melis, il documentario Giovan Battista Spinelli con la partecipazione dello storico dell'arte Ferdinando Bologna, e il video d'arte contemporanea Passo in maschera, prodotto dal MART, sulla performance di Luigi Ontani nel Parco dei Mostri a Bomarzo. Nel campo della produzione discografica ha ideato e prodotto l'album "Focus", per la Universal (Olanda), CD in cui la cantante Dulce Pontes interpreta le colonne sonore di Ennio Morricone insieme a una serie di nuove composizioni scritte dal maestro sempre su testi di Francesco De Melis. Sull'opera di Morricone, De Melis ha realizzato il film sperimentale "Il cinema che suona", per la Virgin Vision di Londra, e il video-ritratto "Note sulla mia musica per film". Ha diretto il film di ricerca sulla Rete delle Grandi Macchine a Spalla Italiane, divenuta Patrimonio dell'Umanità: l'opera, dal titolo Un patrimonio sulle spalle, è stata anch'essa presentata al Festival del Cinema di Venezia, nell'ambito del Padiglione Italia. Questo lavoro, proiettato anche a Roma, presso la Galleria Nazionale d'Arte Moderna, nell'ambito dell'iniziativa Il mondo in-fine, è poi divenuto un affresco digitale per la volta della ex-chiesa di San Sisto a Milano, oggi studio-museo Francesco Messina, in occasione della mostra promossa dal Comune di Milano dal titolo Con Straordinario Trasporto, sulle feste tradizionali e i trasporti rituali. Francesco De Melis è l'autore di Prodigio in slow motion (una ricerca antropologica e cinematografica sulla Corsa dei Ceri a Gubbio) e delle opere video e dei film sperimentali fruibili all'interno delle "camere oscure" ideate per l'esposizione Racconti (in)visibili, sul patrimonio immateriale italiano e l'arte contemporanea, la mostra immersiva promossa dal MiBACT per la diffusione della cultura italiana all'estero, in Europa Orientale e in America Latina.
Dei suoi testi audiovisivi Francesco De Melis cura la fotografia, compone la musica, esegue il montaggio e firma la regia. Il film viene girato in prima persona con la speciale tecnica della camera a mano, che implica una danza del corpo dell’operatore. Tale flusso visivo si sincronizza alla colonna sonora che spesso nasce prima di dare inizio alle riprese. Dal video d'arte al video musicale, all’installazione, al documentario, Francesco De Melis crea ogni tipo di testo visivo e sonoro giovandosi di questa personale modalità di formalizzazione.
Dominique Lora
Curatrice
Micol Di Veroli
Curatrice
Gabriele Mantovani
Programmatore
Gabriele Mantova Banella (software developer) has more then 25 years of work experience in IT companies, designed, developed and supported web applications, open-source software, web-based services and user interfaces. During this period he worked in very different company and projects. He realized also multimedia project and visual installations in museum using large dataset (The ReCollection Mechanism - Hamburgher Banhof, Berlin, Electric Aquarium - Norsk Maritimt Museum, Oslo). Since 2015 he is a member of the core team developing the European Global Flood Awareness System (GloFAS) at the Joint Research Centre of the European Commission.
Gabriele Mantova Banella (software developer) has more then 25 years of work experience in IT companies, designed, developed and supported web applications, open-source software, web-based services and user interfaces. During this period he worked in very different company and projects. He realized also multimedia project and visual installations in museum using large dataset (The ReCollection Mechanism - Hamburgher Banhof, Berlin, Electric Aquarium - Norsk Maritimt Museum, Oslo). Since 2015 he is a member of the core team developing the European Global Flood Awareness System (GloFAS) at the Joint Research Centre of the European Commission.
Luca Ruzza
Progettista e media designer
architetto e scenografo insegna all’Università degli Studi di Roma “La Sapienza” Exhibit Design nella Facoltà di Architettura. E’ autore di pubblicazioni sullo spazio del teatro e sulla scenografia virtuale e produttore di progetti multimediali a larga scala dove sperimenta tecnologie innovative per il trattamento e la fruizione nell’ambito della funzione "immagine". Studioso della percezione umana coniuga l'attività produttiva con una intensa attività di ricerca sull'argomento. Premio Stregatto ETI , Premio ARCE 1998 per l’architettura innovativa e Premio “Tabi to Aitsu to Ohimesama” settore dell’arte scenica, Creative Theatre Network (CTN), Selezione MAS’10_ Monitoraggio Architettura del Salento ’10 per il progetto dei CTK Cantieri Teatrali Koreja a Lecce Come architetto progetta essenzialmente spazi teatrali e allestimenti multimediali per musei per cui ha vinto il Premio Barocco nel 2018.
architetto e scenografo insegna all’Università degli Studi di Roma “La Sapienza” Exhibit Design nella Facoltà di Architettura. E’ autore di pubblicazioni sullo spazio del teatro e sulla scenografia virtuale e produttore di progetti multimediali a larga scala dove sperimenta tecnologie innovative per il trattamento e la fruizione nell’ambito della funzione "immagine". Studioso della percezione umana coniuga l'attività produttiva con una intensa attività di ricerca sull'argomento. Premio Stregatto ETI , Premio ARCE 1998 per l’architettura innovativa e Premio “Tabi to Aitsu to Ohimesama” settore dell’arte scenica, Creative Theatre Network (CTN), Selezione MAS’10_ Monitoraggio Architettura del Salento ’10 per il progetto dei CTK Cantieri Teatrali Koreja a Lecce Come architetto progetta essenzialmente spazi teatrali e allestimenti multimediali per musei per cui ha vinto il Premio Barocco nel 2018.
Alessia Autori
Organizzazione
Natan Andrea Ruzza
Visual designer
nato e cresciuto nella campagna della provincia romana, matura le prime esperienze lavorando come grafico e tencico-scenografo per piccole compagnie teatrali.
Dopo la laurea in progettazione grafica e comunicazione visiva, acquisice competenze tecniche e toeriche diversificate, sviluppando un’identità professionale più eclettica.
grazie alla sua formazione da progettista grafico realizza sistemi di web design, identità visiva, comunicazione e impaginazione; nell’ambito multimediale sfrutta invece le competenze in video-design e motion graphic per realizzare e collaborare a interventi installativi e performativi, come allestimenti, videomapping, live show ed eventi.
· Ha sostenuto brevi corsi e workshop di alta formazione all’università, forndendo agli studenti i primi strumenti per realizzare interventi video-scenografici e installativi.
· progetta sistemi di comunicazione visiva e setup multimediali per allestimenti museali in tutta Italia, est-europa e parte del Sud America.
· sostiene e collabora a progetti per la Sapienza di Roma, l’UNESCO, l’Istituto Centrale per il Patrimonio Immateriale del MIBACT, il Balletto di Roma, Il Policlinico Umberto I di Roma e molti altri.
nato e cresciuto nella campagna della provincia romana, matura le prime esperienze lavorando come grafico e tencico-scenografo per piccole compagnie teatrali.
Dopo la laurea in progettazione grafica e comunicazione visiva, acquisice competenze tecniche e toeriche diversificate, sviluppando un’identità professionale più eclettica.
grazie alla sua formazione da progettista grafico realizza sistemi di web design, identità visiva, comunicazione e impaginazione; nell’ambito multimediale sfrutta invece le competenze in video-design e motion graphic per realizzare e collaborare a interventi installativi e performativi, come allestimenti, videomapping, live show ed eventi.
· Ha sostenuto brevi corsi e workshop di alta formazione all’università, forndendo agli studenti i primi strumenti per realizzare interventi video-scenografici e installativi.
· progetta sistemi di comunicazione visiva e setup multimediali per allestimenti museali in tutta Italia, est-europa e parte del Sud America.
· sostiene e collabora a progetti per la Sapienza di Roma, l’UNESCO, l’Istituto Centrale per il Patrimonio Immateriale del MIBACT, il Balletto di Roma, Il Policlinico Umberto I di Roma e molti altri.
Patrizia Giancotti
Promozione e comunicazione
Antropologa, fotografa, scrittrice, autrice di programmi radiofonici per Rai Radio3, con più di cento reportage pubblicati e cinquanta mostre fotografiche all'attivo, Patrizia Giancotti svolge la sua attività di antropologa nel Sud Italia, dedicandosi anche a ricerche sul campo effettuate tra Africa e America Latina. Co-regista, autrice dei testi e voce narrante per il film sul Museo Nazionale delle Arti e Tradizioni Popolari A memoria d'uomo, ha ideato e presentato il programma radiofonico in quattro puntate per Rai Radio 3 dallo stesso titolo, incentrato sulla valorizzazione delle tradizioni popolari italiane e sulle attività del Museo. Al 75° Festival Internazionale di Arte Cinematografica di Venezia, ha presentato il cortometraggio sulla Rete delle Grandi Macchine a Spalla Italiane Patrimonio Unesco, Un patrimonio sulle spalle, prodotto dalla Rete e dall'Istituto Centrale per la Demoetnoantropologia, del quale ha collaborato alla ideazione, dirigendo anche il piano di comunicazione. Ha promosso numerose iniziative radiofoniche e giornalistiche sul film, ideando e presentando, tra l'altro, l'evento Tra antropologia e arte contemporanea, in collaborazione con l'Accademia di Belle Arti di Reggio Calabria, nell'ambito del Reggio film Festival di Reggio Calabria. Ha presentato più volte il film Prodigio in Slow Motion sulla Corsa dei Ceri a Gubbio, prodotto dall'Istituto Centrale per il Patrimonio Immateriale, nell'ambito degli eventi istituzionali realizzati nella città di Gubbio. Ha ideato l'installazione multimediale Con straordinario trasporto, di cui è co-curatrice, occupandosi di testi (titolo e fotografia-manifesto sono di sua autorìa), presentazione e piano di comunicazione; l'imponente mostra allestita allo Studio Museo Messina di Milano, della quale fanno parte le Grandi Macchine a Spalla originali e le proiezioni cinematografiche in forma di affresco digitale, è stata prodotta dal Comune di Milano in collaborazione con la Rete e con l'Istituto Centrale per il Patrimonio Immateriale. Entrambi i film promossi, per la regia di Francesco De Melis, rientrano tra gli eventi in "microcinema" presenti nella mostra itinerante Racconti (in) Visibili.
Per l'Ente Parco Nazionale dell'Aspromonte Patrizia Giancotti ha diretto il cortometraggio Rinascimento d'Aspromonte. Il suo ultimo libro fotografico Filoxenìa - L'accoglienza tra i Greci di Calabria (Rubbettino), diventato un programma a puntate per Radio 3 e una presentazione-spettacolo itinerante, ha vinto il premio Ali sul Mediterraneo. Per oltre venti anni ha svolto ricerche in Brasile, sfociate in mostre, libri e reportage, attività che le sono valse l’alta onorificenza dell’Ordine del Cruzeiro do Sul conferitale dal Governo del Brasile. Attualmente insegna antropologia all'Accademia di Belle Arti di Reggio Calabria, si occupa dell'ideazione di progetti culturali, scrive per vari giornali, promuove conferenze-spettacolo itineranti.
Antropologa, fotografa, scrittrice, autrice di programmi radiofonici per Rai Radio3, con più di cento reportage pubblicati e cinquanta mostre fotografiche all'attivo, Patrizia Giancotti svolge la sua attività di antropologa nel Sud Italia, dedicandosi anche a ricerche sul campo effettuate tra Africa e America Latina. Co-regista, autrice dei testi e voce narrante per il film sul Museo Nazionale delle Arti e Tradizioni Popolari A memoria d'uomo, ha ideato e presentato il programma radiofonico in quattro puntate per Rai Radio 3 dallo stesso titolo, incentrato sulla valorizzazione delle tradizioni popolari italiane e sulle attività del Museo. Al 75° Festival Internazionale di Arte Cinematografica di Venezia, ha presentato il cortometraggio sulla Rete delle Grandi Macchine a Spalla Italiane Patrimonio Unesco, Un patrimonio sulle spalle, prodotto dalla Rete e dall'Istituto Centrale per la Demoetnoantropologia, del quale ha collaborato alla ideazione, dirigendo anche il piano di comunicazione. Ha promosso numerose iniziative radiofoniche e giornalistiche sul film, ideando e presentando, tra l'altro, l'evento Tra antropologia e arte contemporanea, in collaborazione con l'Accademia di Belle Arti di Reggio Calabria, nell'ambito del Reggio film Festival di Reggio Calabria. Ha presentato più volte il film Prodigio in Slow Motion sulla Corsa dei Ceri a Gubbio, prodotto dall'Istituto Centrale per il Patrimonio Immateriale, nell'ambito degli eventi istituzionali realizzati nella città di Gubbio. Ha ideato l'installazione multimediale Con straordinario trasporto, di cui è co-curatrice, occupandosi di testi (titolo e fotografia-manifesto sono di sua autorìa), presentazione e piano di comunicazione; l'imponente mostra allestita allo Studio Museo Messina di Milano, della quale fanno parte le Grandi Macchine a Spalla originali e le proiezioni cinematografiche in forma di affresco digitale, è stata prodotta dal Comune di Milano in collaborazione con la Rete e con l'Istituto Centrale per il Patrimonio Immateriale. Entrambi i film promossi, per la regia di Francesco De Melis, rientrano tra gli eventi in "microcinema" presenti nella mostra itinerante Racconti (in) Visibili.
Per l'Ente Parco Nazionale dell'Aspromonte Patrizia Giancotti ha diretto il cortometraggio Rinascimento d'Aspromonte. Il suo ultimo libro fotografico Filoxenìa - L'accoglienza tra i Greci di Calabria (Rubbettino), diventato un programma a puntate per Radio 3 e una presentazione-spettacolo itinerante, ha vinto il premio Ali sul Mediterraneo. Per oltre venti anni ha svolto ricerche in Brasile, sfociate in mostre, libri e reportage, attività che le sono valse l’alta onorificenza dell’Ordine del Cruzeiro do Sul conferitale dal Governo del Brasile. Attualmente insegna antropologia all'Accademia di Belle Arti di Reggio Calabria, si occupa dell'ideazione di progetti culturali, scrive per vari giornali, promuove conferenze-spettacolo itineranti.
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